La legge di bilancio 2022 ha confermato l'esistenza fino al 2024 del bonus mobili, la detrazione Irpef del 50% sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici negli anni 2022, 2023, 2024, per arredare una casa oggetto di lavori di ristrutturazione. La detrazione viene ripartita in dieci quote annuali fino a un massimo di 10mila euro per l'anno 2022 e di 5mila per gli anni successivi. Facciamo un veloce excursus per capire meglio di cosa stiamo parlando, come si può richiedere e chi può usufruirne. bonus elettrodomestici

Bonus mobili ed elettrodomestici: che cos'è?

Il bonus sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe A+ è stato introdotto per la prima volta nel 2013, e riguardava tutti coloro che hanno in programma di comprare nuovi arredi per immobili per i quali erano previsti lavori di ristrutturazione. Negli anni si sono succedute diverse proroghe e modifiche, agevolazioni messe a disposizione dal governo nei confronti di lavori edilizi di immobili, fino ad arrivare alla legge di bilancio 2022 (n. 234/2021, articolo 1, comma 37) che ha delineato una proroga dell'incentivo fino al 2024 ma con una importante modifica.

A quanto ammonta l’importo detraibile

La novità introdotta nel 2022 è la riduzione della spesa ammissibile, che da 16mila euro come era fino al 31 dicembre 2021, passa a 10mila euro per l'anno 2022 e di 5mila euro per il 2023 e il 2024 (comprensive di spese di trasporto e montaggio). Non cambiano le condizioni e i requisiti che consentono di accedere al bonus.

Validità dell'incentivo

L’incentivo è valido per l’acquisto da parte di persone fisiche di mobili ed elettrodomestici di classe energetica elevata pertinenti ad un’attività di ristrutturazione edilizia di un immobile o su parti comuni di edifici residenziali. A titolo esemplificativo, rientrano tra gli elettrodomestici agevolabili quelli certificati come a risparmio energetico, quindi: Sono detraibili anche gli altri elettrodomestici che non sono provvisti di etichetta (per esempio piani a induzione o forni a microonde che sono classificati come apparecchi elettrici che erogano un'intensità di potenza variabile, perché selezionata da chi lo utilizza). Nell'agevolazione si possono includere anche trasporto e montaggio dei beni acquistati. L'agevolazione è accessibile su acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2024 e può essere richiesta da coloro che, dal 1° gennaio dell'anno precedente, hanno eseguito anche un solo intervento di ristrutturazione edilizia. Ad esempio se le spese della ristrutturazione edile sono state sostenute da un coniuge, sarà lo stesso coniuge che potrà fare richiesta e accedere all'incentivo. Il pagamento va effettuato attraverso bonifico o carta di debito o credito; non sono consentiti assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. L’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici è agevolabile anche se i beni sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio.

Acquisti online e pagamenti rateali

Gli acquisti online vengono riconosciuti nella detrazione, basterà conservare, in caso di mancata fattura, la copia del pagamento e l'estratto conto della carta di credito. Il bonus può essere richiesto anche con i pagamenti rateali, ad esempio Scalapay.

Come avere Bonus elettrodomestici senza ristrutturazione casa 2022

Stando al testo della nuova Legge di Bilancio 2022 si parla della possibilità di usufruire del bonus elettrodomestici unicamente da chi effettua lavori di ristrutturazione edilizia e per cui l'inizio dei lavoro sia precedente alla data di acquisto degli elettrodomestici. Tuttavia, per usufruire del bonus senza ristrutturazione casa basta aver effettuato i lavori di ristrutturazione anche l’anno precedente a quello di acquisto degli elettrodomestici e conseguente richiesta del bonus. La detrazione elettrodomestici 2022 si può richiedere senza ristrutturazione casa anche nel caso si decida di comprare una nuova casa e può essere richiesto non solo dal proprietario della casa, ma anche dal coniuge e da altri parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado se conviventi con il proprietario di casa.­­­

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